Accettare passivamente di accontentarsi non è uno sfumare la propria vita verso gli obiettivi desiderati.
Nella propria vita subire la sterilità del ragionamento razionale o la retorica delle emozioni, è come entrare in un rinomato ristorante, ordinare una gustosa pietanza ma ritrovarsi un piatto insipido e privo di sapore; mangiarlo e non lamentarsi di niente per non scalfire la fama del locale nel quale ho mangiato.
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