sabato 23 agosto 2014

Sogni

La mia vecchia casa natia;  mio padre che dalla porta di ingresso mi guarda e poi si allontana uscendo.
Ti guardo sdraiata di traverso sulla poltrona,  raggomitolata con la testa sul bracciolo; guardi stanca ed assonnata,  intorpidita dalla melanconia.
Ti accarezzo il viso e baciando la guancia cerco il tuo profumo; cambio stanza e mi giro a guardare da lontano. ......chiudi gli occhi e dormi.  Io fisso la tua immagine.
Mi sveglio e ti sento ancora con me.
Grazie per avermi cercato.

venerdì 15 agosto 2014

I bruchi Gianni e Giorgio

Gianni e Giorgio era due allegri bruchi, belli verdi e grassi.
Consci che un giorno si sarebbero trasformati in farfalle, non facevano altro che mangiare e godersi la vita; Gianni era molto attento e riflessivo, Giorgio aveva sempre fretta di fare le cose per poterne fare il più possibile.
Un giorno, erano a mangiare l'erba alla base di un albero, quando entrambi alzarono lo sguardo alle verdi foglie.
Giorgio disse che sarebbe salito a mangiare quelle succulente leccornie ma Gianni gli disse:
"Sono molto in alto e sei molto visibile, credo sia troppo rischioso per un piccolo bruco come te!".

Giorgio, un pò arrabbiato rispose:
"Cosa credi che non ci riesca? Ti farò vedere io, raggiungerò quella foglia accanto ai piccoli germogli!"


Detto questo Giorgio partì velocemente, per un bruco si intende, e cominciò a scalare l'albero percorrendo tutto il tronco, scivolando tra le nodosità ed arrivando alla base del ramo.
Quando fù lì notò che c'era un nido di uccelli!
Guardò giù verso Gianni che lo pregò di tornare indietro ma niente.
"Sono deciso", disse Giorgio. "Non vedo uccelli nel nido e quando dico una cosa è quella!"; scattò verso le foglie.
Proprio quando passava dietro il nido; un enorme pulcino emerse da esso, guardò Giorgio per un attimo e lo mangiò al volo!
Gianni rimase di stucco poi pianse lacrime amare.
"Maledetto sciocco! Perché vuoi fare sempre tutto quello che ti pare, non può stare tutto in una vita sola!!"

Detto questo Gianni iniziò a creare il suo bozzolo..........

Trascorso il tempo necessario al compiersi della trasformazione, Gianni ruppe il bozzolo e spiegò le sue meravigliose ali bianche, cosparse di disegni gialli e neri. Aveva sognato sempre Giorgio durante la permanenza nel bozzolo.
Spiccò il volo e si diresse al nido ormai abbandonato, lo sorvolò e si posò sul fiore nato dal bocciolo accanto alla foglia. Bevve il nettare, che era dolcissimo e buonissimo! Guardò la foglia ed una lacrima scesa dal suo viso di farfalla si posò sul petalo del fiore a mò di rugiada.
Pensò............."......non può stare tutto in una vita sola......".

mercoledì 13 agosto 2014

Le stelle e il tempo

Francesco guardò ancora una volta suo nonno.
La serata era calda e niente era meglio che sdraiarsi in un prato a guardare il cielo; lontano dalle luci, gli insetti ed i rumori di casa.
Milioni di luci bucavano il buio del cielo e migliaia di disegni potevano essere realizzati unendo quelle luci pulsanti.
Il nonno disse: "E' incredibile guardare un cielo che non esiste più........".
Francesco rimase pensieroso e poi domandò: "Nonno cosa vuoi dire? Io stò guardando questo cielo.....".
Il nonno sorrise e cominciò a spiegare.
"Il cielo che tu ora stai guardando probabilmente è una cosa completamente diversa in realtà ed in questo preciso momento. Tutti questi meravigliosi punti luminosi sono come delle piccole macchine del tempo, che ci mostrano un passato lontano.........
Tutte queste stelle di luce esistono o sono esistite a distanze enormi ed incalcolabili; la luce della loro vita è stata prodotta dalla loro forza tantissimo tempo fà. Così tanto tempo ha impiegato a viaggiare per raggiungerci, che forse nel frattempo la stella è morta o non è più realmente visibile."
Francesco rimase in silenzio e pensieroso poi guardò suo nonno ed una lacrima gli percorse il viso.
"Nonno mi dispiace.........sono così belle e vive queste stelle. Non voglio che siano solo una illusione!".

Il nonno capì la delusione di Francesco, lo abbracciò e continuò a raccontare.

"Vedi Francesco, le stelle sono un pò come i ricordi delle persone. Finché ricordi esattamente i momenti passati con qualcuno, quel qualcuno è come se fosse ancora vicino a te. Se tieni a qualcuno, devi mantenere vivi i ricordi ed invece di mancarti e diventare triste, sentirai la gioia di quel momento ancora viva.
Certo non sarà presente con te ma il ricordo ti consentirà di sentire le emozioni che ti ha portato quella persona.
Quindi finché ricordi, la luce della sua stella brillerà ed anche se la stella non esiste più per te sarà sempre bella e brillante. Devi mantenere il tuo cielo, il tuo cuore, pieno di stelle."

"Ho capito nonno, dimenticare vuol dire rinunciare a qualcuno ed anche ad un pezzettino di me........".


sabato 9 agosto 2014

Caramelle

Le caramelle ci piacciono; non possiamo fare a meno di mangiarle.
Le vediamo di tutti i gusti e le proviamo tutte.
Poi capiamo quali sono quelle che ci piacciono veramente e ne andiamo alla ricerca.
Dove?
Dove le abbiamo sempre cercate, in mezzo alle altre ed in mezzo a tutte quelle maledette punte aguzze e taglienti nelle quali ci facciamo sempre male, chi più chi meno.
Nonostante i tagli ed il sangue cerchiamo le nostre preferite ed iniziamo a scartare le altre.
Se non le trovi ti puoi accontentare delle altre ma alla fine non sei soddisfatto; hai solo un gran mal di pancia senza essere gratificato ed inoltre le cicatrici non vanno via.
Ma smetteresti di cercarle? No, al limite fai una pausa e poi riprendi.