venerdì 25 dicembre 2015

Regali

Stamani ho aperto un regalo bellissimo.
Il ricordo di ieri sera; conteneva i sorrisi dei miei figli, la loro voglia di giocare, la loro voglia di parlarmi, il desiderio di fare cose insieme. Ho letto il biglietto che c'era attaccato: "Auguri di cuore. .....Firmato. La tua Vita."

martedì 22 dicembre 2015

Lettera a Babbo Natale - Augurio all'anima

Non chiedo niente di materiale.
Non chiedo niente di spirituale.
Non chiedo niente di impossibile.
Chiedo di poter far arrivare limpidamente quello che provo al cuore delle persone a cui rivolgo il mio sguardo ed il mio pensiero; solo dopo che sarò io riuscito a comprenderlo e sentirlo pienamente.
Chiedo che tutti desiderino questo per gli altri.

sabato 21 novembre 2015

Perché scrivere

Ogni tanto è opportuno ricordare perché si fanno certe cose.
Ieri ho letto un post di una persona che lasciava capire l'insorgere di una grave malattia degenerativa. Li ho postato un commento che a me sembrava scontato ma le risposte di ringraziamento erano veramente sentite.
L'ho riletto ed ho riscoperto perché continuo a scrivere fiabe e poesie.
"Ogni giorno è una lotta vinta,  con una parola, un piccolo gesto o un pensiero puoi cambiare il modo di vedere di qualcun altro, puoi trasmettergli una emozione.  Quando fai questo cambi la persona e se cambi una persona rischi di cambiare il mondo. Ogni giorno,  fino all'ultimo rischi di cambiare il mondo. ".

A presto.

L'acchiappasogni

C'era una volta ma ci sarà sempre,  un bambino piccolo allegro che saltava fischiettando.
Era contento e spensierato ancora di più da quando suo nonno,  prima di salutare tutti con il sorriso sulle labbra,  gli regaló un bel retino rosso.
Dal letto lo guardava con i suoi occhi vispi da novantenne e gli disse "A te che sei quello che mi somiglia più di tutti come spirito.....tieni questo retino e fai una caccia spensierata".
A quale caccia si riferiva Patrizio lo capi bene quando vide dormire suo padre sulla poltrona davanti il caminetto.
Stava giocando con il retino e vedeva un sacco di farfalle che giravano intorno la testa del babbo.  La tentazione fu irresistibile,  prese la mira e zack!  Prese una farfalla al volo! Quando la avvicinò ai suoi occhi vide le sue ali e notò che erano coloratissime e mentre osservava vedeva delle immagini prendere forma.  Erano lui e suo padre che correvano e poi le forme divennero un albero ed un prato, un sole e loro che giocavano a palla; era tutto coloratissimo e bello, sembrava un sogno.  Ma certo quello era il sogno che stava facendo suo padre!
Il giorno dopo volle fare una prova.  Si avvicinò a sua sorella che tutte le sere dalla finestra di camera guardava il garzone pulire il banco del bar di fronte casa,  con sguardo perso.
Le farfalle erano lì,  belle e colorate e zack!
La farfalla aveva le ali di un color oro brillante,  variegate di rosso e con i disegni bianchi;  prima un cuore e poi due ragazzi abbracciati. .....era l'Amore.
Patrizio lasciava sempre libere le farfalle e non le tratteneva perché in fondo ogniuno ha i suoi sogni e soprattutto perchè non bisogna MAI privare qualcuno dei suoi sogni.
Un giorno Patrizio incontrò un uomo addormentato per strada, era tutto sporco ed evidentemente ubriaco, decise di provare il retino....
Guardò attorno la sporca testa dell'uomo ma non notò nulla, cercò di concentrarsi e notò solo tanti piccoli bozzoli!
Ma come era possibile? Tutti abbiamo dei sogni!
Niente da fare nessuna farfalla.
Patrizio se ne andò sconsolato......
Il giorno, mentre andava a caccia di sogno, trovò l'uomo seduto e mezzo addormentato vicino casa sua, lo guardò bene e non vide ancora nessuna farfalla solo bozzoli, allora si avvicinò e cercò nella sua tasca la moneta che mamma gli aveva dato per comperare la merenda; la consegnò all'uomo che stava guardando fisso davanti a se nel vuoto e gli disse: "Spero che ti serva perché io avrò tanti sogni da realizzare e vorrei poterti aiutare per i tuoi.".
L'uomo distolse lo sguardo dal vuoto e riconobbe la sagoma di Patrizio, come si fosse svegliato iniziò a guardarlo e perplesso guardava la moneta; poi senza espressione bisbigliò "....gra....gra...grazie bimbo".
In quel momento Patrizio vide un bozzolo muoversi e da esso, molto lentamente, uscì una piccola farfalla un pò sbiadita.
Tra se e se Patrizio pensò: "E' poco ma è sempre un inizio..........".
Se ne andò soddisfatto e canticchiando si promise di cercare l'uomo il giorno dopo.
Lo trovò e salutandolo allegramente gli dette un'altra moneta, avevano fatto amicizia........
Patrizio capì una cosa importante; i nostri sogni sono bozzoli che senza gli altri non si schiuderanno mai, ognuno di noi può far volare i sogni di chi ci sta accanto.

domenica 1 novembre 2015

Parte di noi

Oggi dovremmo ricordare chi non è più accanto a noi; io invito invece a passare la giornata con chi amiamo perchè in fondo quello che conta è quello che lasciamo agli altri. Ricorderemo sempre quello che ci hanno lasciato le persone che non sono più con noi e che abbiamo amato,  perchè con piccoli gesti ci hanno lasciato grandi cambiamenti.
A volte dobbiamo ringraziare persone che abbiamo incontrato anche solo una volta ma che con poche parole o gesti hanno trasmesso Amore;  invito a ricordare costoro.

sabato 31 ottobre 2015

Festa ! Halloween....

Strega streghella sei proprio la piú bella.
Mio caro fantasmino, esci dal camino!
Ehi tu mio caro mostro, vieni qui al tuo posto!
Tutti insieme al focolare, che vogliamo cucinare?
Io vi dico, senza dubitare che un bambino mi voglio degustare!
E se ancora tu mi leggi e non vuoi scappare, avrai capito che ho voglia di scherzare!

venerdì 30 ottobre 2015

Carezza della sera

Ogni giorno scendeva puntuale,  non mancava mai un appuntamento.  Solo quando il cielo era nero di impenetrabili nubi scure non riusciva a portare il suo calore. Ma le nubi passano e la carezza arrivava esattamente come promesso,  calda, tenera, languidamente prolungata a trasmettere tutto il calore a sfruttare ogni centimetro da poter toccare e colorare.
"Mia cara terra ogni giorno ti scalderò
la pelle inondandoti di vita e colori,  mai mancherò il mio appuntamento. " Così il sole salutò la terra il primo giorno e sempre.

venerdì 23 ottobre 2015

Il Bagaglio

C'era una volta un ragazzo molto vivace ed acuto che fece un brutto scherzo ad un mago, nascondendogli il suo baule magico.
Il mago lo scoprì e si arrabbio tantissimo; gli lanciò un incantesimo e lo maledisse:
"Sarai costretto a spingere il mio baule per i percorsi più duri ed aspri, senza sapere esattamente dove andare!".
Il mago guardò il ragazzo e sorrise, "Ci rivedremo..." disse sparendo in una nuvola di fumo.

Da quel giorno il ragazzo rimase legato a quel baule da un filo magico ed invisibile, non poteva allontanarsi più di tanto e dovunque volesse andare non poteva fare altro che spingerlo.
La vita risultava impossibile dunque il ragazzo decise:
"Andrò a cercare il mago e farò spezzare l'incantesimo!".

Il ragazzo si mise in viaggio spingendo sempre il baule, che gli impediva di vedere davanti a se ma non poteva fare diversamente, la magia era troppo forte.
Imprecava sempre contro il baule, il suo peso ed il suo volume che non gli consentiva di calcolare bene il percorso.
Attraversò pianure, montagne, foreste e deserti, ovunque avesse sentito dire che il mago era diretto ma non riusciva mai ad arrivare in tempo, il mago era sempre in viaggio.

Un giorno il ragazzo si trovava in un deserto molto arido e non poté fare altro che fermarsi stremato; per coprirsi dal calore del sole si acquattò sotto l'ombra del baule.
Ma era quasi morto dagli stenti, per salvarsi dalla sete mise una mano nel baule tentando di trovare qualcosa e magicamente ne estrasse una borraccia.
Aveva anche fame ed oplà, ne estrasse un pane.
Fù così che riusci ad attraversare il deserto arido.

Un giorno il ragazzo si trovò in una sconfinata prateria.
Non riusciva ad orientarsi, guarda a destra, guarda a sinistra......si era perso!
L'erba alta  ed il baule gli impedivano di vedere.
Gira, gira, gira si ritrovò nello stesso punto di prima.
Come poteva fare?
Ma era semplice! Bastava salire sul baule per vedere oltre l'erba alta!
Così fece e scrutando l'orizzonte, aldilà di un fiume vide una città.

Spingi, spingi, spingi arrivò al fiume.
Come poteva attraversarlo? Nessuna traccia di ponti o guadi.
Allora il ragazzo prese un ramo e spinse il baule nel fiume. Il baule galleggiava!
Vi salì sopra e spingendosi con il ramo arrivò dall'altra parte.

Giunse finalmente alle porte della città ed entrò.
Chiese subito informazioni e tirò per il mantello la prima persona che gli capitò a tiro.
"Finalmente sei arrivato!".
Il ragazzo sobbalzò riconoscendo la voce del mago.

"Devo riconoscere che non ci hai messo molto a trovarmi, suppongo che tu abbia iniziato ad usare il baule nel modo corretto.".

Il ragazzo guardò il mago e con fare deciso disse "Voglio che tu sciolga l'incantesimo e spezzi il filo che mi lega al baule!".

Il mago lo guardò ridendo e disse "Quel filo è spezzato da molto tempo, dalla prima volta che hai imparato ad usare bene il peso che ti eri accollato."

Il ragazzo capì. Dal giorno in cui il baule gli era tornato indispensabile per sopravvivere l'incantesimo era spezzato.

Il mago aggiunse "Facciamo spesso scelte che ci inducono a portare pesi dei quali non vogliamo sentir parlare ma in realtà essi rappresentano la conoscenza che noi abbiamo acquisito. Hai imparato ad usare correttamente il tuo peso ed a non farne un ostacolo al tuo libero percorso.
Ora che sai di essere libero cosa vuoi fare?".

Il ragazzo rimase a fissare il mago negli occhi mentre le porte della città si chiudevano per la sera.


mercoledì 14 ottobre 2015

Piccola Luce

Nella notte di stelle ammantata
un folle vento
con fare violento
una piccola Luce mi ha avvicinata.
Danzava un pò triste
ma sempre vivace,
sembrava quasi
una piccola brace.
Per un pò nel cammino
mi ha accompagnato
camminando al mio fianco
senza fare un fiato.
Un solo respir
ci siamo trovati
quando negli occhi
ci siamo guardati.
Ma il vento funesto
ci ha attraversato
allontanando il regalo
sin ora portato.
Mia cara Luce
si tanto preziosa
ora non posso regalarti una rosa
ma un dolce pensier di vita gioia.
Serena e contenta spero tu sia
a qualcun altro illuminando la via.
Piccoli e grandi ne hanno bisogno
in questa vita che a volte è un sogno.

domenica 11 ottobre 2015

Sentimenti misti

Credo sia una delle cose che piú turbano un adulto e che piú siano difficili da insegnare ai ragazzi; la convivenza di emozioni contrastanti verso gli altri.
Personalmente mi stupisce il fatto di constatare un enorme affetto verso una persona ma allo stesso tempo essere un poco arrabbiato con la stessa. Il voler dare un abbraccio e magari redarguirla per qualcosa.
Magari essere offeso per qualcosa ma al contempo volergli fare gli auguri di buon compleanno e serena vita.
La veritá é che non si smette mai di voler bene ad una persona alla quale sei stato vicino, nonostante tutto. Ognuno riesce a sfumare la vita come meglio puó.
Dunque auguri, buon compleanno con qualche giorno di anticipo.
Inoltre, molto importante, ricordiamoci che c'é la ricorrenza della scoperta dell'America....... :-)
Qualsiasi cosa ci cambi la vita, deve essere ricordata.

sabato 19 settembre 2015

Oracolo

C'era una volta uno stagno piccolo piccolo ma molto conosciuto.
Tutti i viandanti si recavano li a cercare rassicurazioni sulle imprese che volevano affrontare o sugli amori che portavano nel cuore.
Un grande salice sul bordo dello stagno ospitava il nido di una civetta parlante, la quale, guardando dritto negli occhi il suo interlocutore, emetteva il suo responso.
Un giorno si presentó un uomo che chiese "Come vivró questo amore che ho nel cuore, verso questa donna che mi ha fatto suo?"
La civetta da un ramo del salice lo guardó intensamente e gli chiese "Come sono state le donne che hai amato prima di lei?".
L'uomo pensó un poco e sorridendo rispose "Le ho sempre amate profondamente ed hanno tutte arricchito la mia vita, con gesti gentili e ricordi meravigliosi".
La civetta sentenzió "La donna che ora Ami non sará diversa dalle altre, riempirá la tua vita di cose belle."
L'uomo se ne andó sorridente verso casa.
La sera stessa un altro uomo si avvicinó al salice e chiese alla civetta "Il mio cuore é assorto e rapito da una donna. Come sará costei con me?".
La civetta inizió a guardarlo e chiese "Come sono stati gli amori che hai vissuto fin ora?"
L'uomo rispose "Non sono mai stato pienamente felice, qualcosa é sempre mancato ed ho subito ingiustizie."
La civetta, guardandolo, sentenzió "Ahimé, da lei non potrai aspettarti molto di piú".
L'uomo se ne andó pensieroso verso casa.


sabato 29 agosto 2015

Canzoni

Non mi piace mettere nel blog contenuti di altri, ne mettere canzoni o video.

Devo però ammettere che il testo di questa canzone degli U2, per me, è un colpo di genio.
Dice tutto dal niente, è un elemento neutro al quale ognuno può agganciare quello che ha dentro; dunque molto vendibile. Che sia la storia di una persona che riprende la vita dopo la carcerazione che una parte della tua...

https://www.youtube.com/watch?v=cuqZPx0H7a0

mercoledì 12 agosto 2015

Turbinio

Mamma, mama,  perché non giochi con me?
Vieni a correre e saltare, prova a prendermi!
Mamma non devi pensare a tutto, mamma non devi sistemare tutto, mamma corri con me ! Mamma non devi trovare il tempo, c'è l'hai già!
Mamma cerca di correre con me perché io voglio giocare!  Mamma sogna con me!
Mamma, come facevi una volta anche tu e chiamavi la nonna per correre, come fai a dimenticarlo!
Non ci si scorda di essere bambini, basta ricordare.

Il cavallo Nerone del bosco fatato

C'era una volta un piccolo villaggio in un piccolo bosco nel quale abitava un piccolo bambino che possedeva un grande cavallo nero; ma che dico grande. ....era enorme!  Uno stupendo pelo nero che Finn spazzolava tutte le mattine prima di andare a scuola.  Questo meraviglioso cavallo si chiamava Nerone ed era molto legato a Finn che lo aveva cresciuto da quando sua nonna li aveva fatti incontrare.  Vivevano ai margini del villaggio è Finn una volta rincasato prima di pranzare lo nutriva e coccola va.
Una sera Finn senti dei rumori provenire da fuori,  come se Nerone stesse correndo intorno casa loro; scese di corsa le scale ed uscì fuori, non vedendo nessuno corse alla stalla e Nerone era lì immobile al suo posto.  Aveva sognato?
Guardò Nerone ed era tutto sudato con il fiatone,  come se avesse corso molto. Finn lo guardo attentamente e notò che erano state fatte delle bellissime treccine alla sua criniera;  ma come era possibile? Non riusci a dormire per tutta la notte.
La notta successiva successe la stessa cosa....
Finn ne parlo con sua nonna, la quale per niente preoccupata disse che Nerone aveva sicuramente fatto amicizia e che non doveva preoccuparsi.
Finn per niente tranquillo, decise di rivolgersi anche al vecchio saggio del villaggio il quale lo guardò negli occhi e si mise a ridere dicendo che non doveva preoccuparsi perché Nerone aveva una nuova amica.
Finn non capiva proprio così decise che avrebbe dormito nascosto nella stalla.
Finn saluto Nerone e sali in camera, si fece dare il bacio della buona notte dalla nonna e poi lasciò la stanza, di nascosto da dietro la stalla si infilò in una botte e li attese.
Le luci delle lucciole balenavano tutto intorno mentre il manto della notte copriva ogni cosa; niente di strano per una notte estiva.  Finn stava cedendo al sonno ed i suoi occhi lentamente si chiudevano quando qualcosa attirò la sua attenzione. Una lucciola più vivace delle altre e molto più grande entrò velocissima nella stalla lasciando dietro di sé un leggera luminescenZa.
Finn scruto dal buco che aveva fatto nel barile e che combaciava con una fessura nel muro della stalla; rimase a bocca aperta.
Un piccolo essere balenavano attorno alla testa di Nerone,  gli sussurrava qualcosa all'orecchio e poi correva velocissima sulla criniera dando forma a bizzarre e divertenti pettinature. Nerone scrollava la testa nitrendo divertito e scioglieva tutto finché la pettinatura non sembrava essere di suo gradimento.
Era una fatina! Una principessa delle lucciole.  Finn ne aveva sempre sentito parlare ma non ne aveva mai vista una! Erano esseri mistici,  abitanti e protettori del bosco Sacro di Celesta.
Era piccola di dimensioni con 4 alucce di 4 colori diversi che si muovevano velocissime.
Emanava una luce pulsante di 1000 sfumature ed aveva dei morbidi e fluenti capelli neri.
Finn voleva vedere da più vicino,  uscì silenzioso come un gatto dal barile e si avvicinò all'anta della porta evitando di respirare per paura di essere sentito.
Accostò l'occhio alla fessura della porta e............cadde in avanti inciampato in un rastrello,  sbattendo nella porta aprendola e rotolando in avanti fin quasi sotto il muso di Nerone.
Un silenzio surreale cadde nella stalla, il cavallo fissava Finn e pure la fatina!
Nerone iniziò a nitrire divertito e la fatina si teneva la pancia ridendo e non riuscendo a restare ferma in volo.
Si avvicinò a Finn ancora sdraiato ed ansimante che sputacchiava paglia, lo fissò con i suoi occhi intensamente marroni con uno sguardo semiserio;  " Per un attimo ho pensato di diventare invisibile poi ho pensato che uno cosi imbranato non poteva essere pericoloso. ......".
Da quel giorno diventarono amici e quando poteva Finn montava Nerone al crepuscolo e rincorrevano Dela (così si chiamava la fatina) sulla una vicina collina. Fu così che iniziò la loro grande avventura.

giovedì 30 luglio 2015

La Barchetta di carta ed i casi della vita. Capitolo 5

Barchetta era proprio disorientata.
Non trovava il nesso tra tutti i bei pensieri che erano trascritti su di lei e le emozioni vive, proprio non era possibile.
Il suo viaggio non era finito. .....come si può definire questa discrepanza?
Incoerenza!  Ecco la parola!
Ma allora è perché gli uomini vivono così?

Sarebbe passato ancora molto tempo prima che qualcuno la raccogliere dal mare in tumulto.  E come era in tumulto il mare lo era pure il suo pensiero!
Perché gli uomini vivono in questa eterna incoerenza che a volte li fa somigliare a dei pazzi?!?

Bambini

É difficile essere genitori, specie quando vogliamo evitare di trasferire le nostre paure a loro.
La paura più difficile da non trasferire é quella di vivere; li sono loro ad insegnare a noi. Paura di innamorarsi, di stringere qualcuno,  paura di leggersi dentro ed accettarsi,  paura delle conseguenze del nostro modo di essere. Viva i bambini,  le loro bizze ed il modo nel quale riescono a vedere il mondo, viva le fiabe che si raccontano e dalle quali noi adulti spesso non riusciamo a carpire il significato perché troppo dirette e semplici.

domenica 26 luglio 2015

Il proprio vivere

Accettare passivamente di accontentarsi non è uno sfumare la propria vita verso gli obiettivi desiderati.
Nella propria vita subire la sterilità del ragionamento razionale o la retorica delle emozioni,  è come entrare in un rinomato ristorante,  ordinare una gustosa pietanza ma ritrovarsi un piatto insipido e privo di sapore;  mangiarlo e non lamentarsi di niente per non scalfire la fama del locale nel quale ho mangiato.

martedì 14 luglio 2015

Ricorrenza

Ho già scritto su compleanni ed anniversari.
Credo che sia importante nella vita di ogni persona fissare dei momenti,  come dei paletti.
Ogni uomo lo fa nel bene e nel male oppure perché si rende conto che quel momento ha segnato una svolta.
Per me oggi ricorre un anno, un anno importante che mi ha fatto comprendere quanto a volte voliamo sopra gli altri e ci aspettiamo che gli altri possano stare alla nostra altezza.
Chi decide per l'oblio del passato senza mai rovistare nella scatola dei ricordi ha paura di sé stesso.

giovedì 11 giugno 2015

Compleanno

Il compleanno é la festa nella quale il festeggiato ringrazia tutti coloro che gli vogliono bene e gli sono vicino ma anche tutti coloro che non lo sono più perché comunque gli hanno camminato a fianco.
Ogni anno trascorso arricchisce e non avvicina alla morte.
Grazie a tutti coloro che mi hanno affiancato.

domenica 10 maggio 2015

Vasi rotti

Ci sono cose che quando sono veramente rotte non puoi tentare di rincollarle, anche se usi la colla migliore.
Mettiamo che per un qualsiasi motivo tu abbia rotto un vaso o semplicemente sia caduto.
Bhe, bisogna rassegnarsi, per qualsiasi sforzo tu possa fare rimarrá un vaso rotto o sbertucciato. Ti puoi accontentare e convinvere perché c'eri affezionato o perché non ne trovi uno uguale oppure perché era perfetto per il tuo arredamento. Addirittura potresti essere fiero di averlo riparato cosi bene, che sembra meglio di prima......
Ti puoi raccontare tutto quello che vuoi ma rimane sempre un vaso rotto e dunque perderá un poco di acqua, le crepe si vedranno sempre di piú nel tempo ed alla fine non sará cosí bello e magari verrá pure a noia.
Fidati, aspetta a disfartene, aspetta che diventi insopportabile e poi distruggilo; non contare nel poterlo incollare nuovamente sarebbe solo peggio. Spaccalo, pestalo, distruggilo poi prendi i cocci, con Amore riuniscili ed abbine cura. Pestali anche se fá male e riducili in polvere finissima con estrema cura, anche se é uno strazio; poi aggiungi un pó di acqua ed a quattro mani impasta con tutta la forza che hai. Modella, impasta, suda e piangi per il dolore alle mani, fai riposare e riposati. Quando tutto sará pronto ed asciutto magari avrai ottenuto una bellissima anfora oppure un semplice posa cenere, non sará mai piú un vaso ma comunque sia non sará qualcosa che non svolge pienamente la sua funzione, inoltre potrai dipingerlo come vorrai, con tutti i disegni e colori del mondo; potrá essere imperfetto e sbilenco ma non sará mai una cosa aggiustata con la colla, sará una cosa veramente tua, qualunque cosa essa sia. Non si incolla mai un vaso rotto a meno che un giorno tu non voglia rassegnarti a metterlo in un angolo.

Le stelle nel bosco

Era sempre stato un bambino curioso ed a nulla valevano le raccomandazioni di sua madre: "Se ti allontani troppo un giorno ti perderai!".
E così fu, come succede sempre a chi per troppa intelligenza e poca saggezza, vuol dissetare i propri desideri.
La farfalla volava nella luce colorata del tramonto,  dipinta di arancione si avvicinava al verde scuro e profumato del bosco; dietro di lei Carlino ipnotizzato dal suo sbattere le ali.
Fu un attimo, la farfalla si infilò in un cespuglio di rovi e volò in alto tra le fronde di una quercia.
Carlino si punse tra i rovi dove lo aveva condotto la farfalla ma il dolore lo destò e la prima cosa che gli venne in mente fu: "Come fa una cosa così bella a vivere in un posto così tetro?".
La seconda cosa che gli venne in mente fu: "Accidenti non riesco a trovare il sentiero. ........".
La terza cosa che gli venne in mente fu: .....nulla..... perché era spaventato! !
La tenue luce filtrava tra le fronde sempre più bassa e fioca, tinta di rosa e bianco.
La Mamma sicuramente si stava già preoccupando pensò Carlino, doveva provare a ritrovare il suo sentiero ma da dove?
I colori della farfalla ed il suo incedere lo avevano completamente assorbito;  provò a seguire quelle che credeva le sue impronte ma proprio quando riuscì a scorgere Sirio nello scuro cielo di Maggio si rese conto che quella non era altro che una radura.  Fu allora preso dallo sconforto e pianse, pianse perché si sentiva solo ed aveva paura,  pianse perché nessuno lo avrebbe riparato dal freddo che iniziava a sentire,  pianse perché non sapeva se qualcuno lo avrebbe trovato.
Guardò il cielo e Sirio era la stella più brillante tra le 1000 e 1000 che vedeva.
Tra i mille rumori che provenivano dalla macchia scura del bosco,  gli scricchiolii ed i versi degli uccelli, Carlino confidò nella muta luce delle stelle.
Ai suoi occhi pieni di lacrime parve che le stelle del cielo si accendessero anche accanto a lui, Piccoli punti luminosi si accendevano e spengevano sempre più vicini e sempre di più. Poi nella coltre di stelle vanescenti vide un buco, lo scrutó e vide una striscia chiara rispetto a tutto il nero del bosco; un sentiero.
Non poteva fare altro, perso nel nulla in un posto sconosciuto, nel buio totale se non per le stelle in cielo e quelle in terra, si buttó nel nuovo sentiero.
Di li a poco smise di piangere e vedeva piú nitide le piccole luci; erano lucciole quelle che gli avevano indicato il sentiero! Tutto il bosco ne era invaso, un accendersi e spegnersi continuo, ritmato da cadenze precise, Carlino era nuovamente ipnotizzato.
Ma questa volta non venne ingannato dalla bellezza, fu invece condotto proprio davanti casa!
Apri la porta e trovó la sua mamma che lo abbracció subito. "Mi ha fatto preoccupare tantissimo! Ho pregato tutte le cose nelle quali ho creduto! Dal signore del cielo alle ninfe del bosco, dai Santi alle stelle del firmamento."
"Mamma credo che le stelle piú di ogni altre ti abbiano ascoltato.....".
In quella valle ed in quel bosco non si ricorda vi siano mai state cosi tante lucciole come quella notte senza luna, dove Sirio brillava come per la prima volta in mezzo alle sue sorelle.




lunedì 6 aprile 2015

Il fiore Alice

Come tutti gli anni la primavera faceva capolino nei prati; un verde intenso e profumato punteggiato da una miriade di piccoli fiori colorati.
Tra questi fiori ce n'era uno che era li li per sbocciare ed il suo nome era Alice; una bellissima margherita. Ogni fiore sa che la sua vita é una meravigliosa avventura, fatta di giornate di sole, qualche pioggia rinfrescante e la piacevole visita delle api o delle vespe.
Alice non si aspettava altro.
In una splendida giornata di sole, mentre si godeva i suoi caldi raggi, improvvisamente un'ombra la copri.
Alice cercó di mettere a fuoco e quando se ne rese conto si disperó!
Un essere umano non piú alto di un metro e 10, stava allungando la mano per prenderla!
Che fini avrebbero fatto le sue amiche api? Non avrebbe potuto piú godere del sole e della pioggia! Era la sua fine.....

STACK!!!!!

Un rumore secco, un gesto veloce, Alice sentí chiaramente la vita che la abbandonava ma anche queste parole:

Mamma, mamma! Guarda.....

Quando si sveglió si sentiva molto rinfrescata.....
Non avrebbe mai creduto che nel paradiso dei fiori ci potessero essere un divano, un tappeto, delle sedie e tante altre cose strane.........un momento era in una stanza. Capí che era in una casa degli uomini e capí anche altre cose.

Il bimbo e la sua mamma la stavano guardando sorridenti:

"Vedi come si riprende con l'acqua?" disse la mamma.
"É un bellissimo regalo e l'ho preso per te mamma".

A quel punto ad Alice non importava niente del sole o delle api; anzi era fiera di essere stata scelta per rappresentare la cosa piú bella, l'Amore per la mamma.

venerdì 3 aprile 2015

Pace

Sarà perché ne sento un certo bisogno ma è la cosa che auguro a tutti coloro ai quali voglio bene; la pace.

Auguro la pace a tutti coloro che sono nel mio presente e nel mio passato; auguro la pace d'Animo, quella che dovremmo trovare quando ci guardiamo dentro.
La auguro sinceramente e profondamente.

lunedì 30 marzo 2015

Nuovo Blog - Poesie inconsuete - poesieinconsuete.blogspot.com

Salve,

Ho deciso di aprire un nuovo blog, parallelo a questo e specifico per le poesie, in modo da rendere il tutto più fruibile.
Anche se le fiabe e le poesie hanno un'origine intima simile, le prime sono più ragionate mentre le seconde, almeno per quanto mi riguarda, fuoriescono direttamente dal profondo e dalle emozioni.

Spero di fare cosa gradita a pubblicare le poesie sia in italiano che in inglese, a tal proposito devo ringraziare caldamente Eleonora B. che mi ha supportato nella traduzione.

poesieinconsuete.blogspot.com


Grazie a tutti coloro che mi leggeranno.



martedì 17 marzo 2015

Caldo abbraccio

Accolgo tra le mie braccia
il bambino tenero ed insicuro
per proteggerlo e coccolarlo.
Lo farò con il mio bambino
e con quello che tu mi mostrerai,
perché in essi cresce il nostro
essere adulto.

lunedì 16 marzo 2015

Pittura

Non é mai facile dipingere sogni nuovi per questa vita che non li asseconda.
Ad ogni passo attendi un pezzo per questo insolubile Tetris ma se sei saggio sai che difficilmente sará quello giusto o perlomeno quello giusto al momento giusto.
Ricorda solo di apprezzare ogni cosa per i suoi colori e le sue sfumature non rinunciare a nessun pezzo di vita che ti arriva addosso.
Dipingi con i colori che ti vengono dati.

Nuvole

Nuvole esili lungo l'orizzonte della mia vita,
sono sogni fluenti, possibili e mai identiche;
corrono, fuggono e rallentano.
Esse adombrano ed illuminano il piano dove scorre il mio essere.
Il loro fermarsi è solo un’ottica illusione
prima che svaniscano nel luminoso cielo della realtà.

La loro pioggia sono le mie lacrime per quello che non saranno o è meglio non siano state.

Me

Tracce

Cerco tracce di me,
nei miei gesti e nelle loro origini,
nel sorriso di chi mi sta accanto,
nelle foto sbiadite dalla luce,
nel ricordo di me nei luoghi di oggi.
Inizio a ripercorrere tutto cercandomi,
seguo il filo ed unisco  i punti.
Ma dove sono?
Percorro il passato per scoprirmi nel presente

 che non vivo se non so da dove vengo.

sabato 7 marzo 2015

Il buio fifone

Questa é una di quelle fiabe da leggere
con una interpretazione fattiva da parte del lettore adulto che fará facce buffe al momento giusto oppure batterá piccoli colpi con la mano; insomma una di quelle fiabe dove si diverte pure il bambino che abbiamo dentro.


Ti voglio svelare un segreto.
Guarda sono serio, é uno di quei segreti che devi tenere prorio segreti!
Se ti dicessi che c'é un fifone tremendo che viene spacciato per uno che mette paura?!? Non mi credi?
Hai mai pensato che qualcuno potrebbe avere cosi paura di te da nascondersi appena ti sente arrivare?
Questo gran fifone é il buio!
Ascoltami bene.....
Quando entri in una stanza scura, tutti quei rumori sinistri che senti sono lui........che inciampa e cade, magari sbatte in uno spigolo ma sta zitto per non farsi sentire.
Oppure quel ticchettio tremendo che ti inquieta.......é lui che batte i denti nascosto dietro il letto!
Sai cosa é quella goccia che cade costantemente?....... se l'é fatta addosso......
Ti é mai capitato di vedere delle brutte facce nell'oscuritá? É lui che sgrana gli occhi dalla paura! Oppure si copre il viso con le mani e poi inciampa nei suoi piedi! Si fa dei lividi e degli occhi neri poverino.....

Poi in fondo riflettici bene......basta una piccola luce per farlo scappare, dove c'é lei, lui per magia scompare.

Buona notte e cerca di non inpaurirlo troppo, poverino.....

venerdì 6 marzo 2015

Anselmo mi ha chiamato

Oggi, una persona a me cara fará una bella gita al mare.
Uscita prima dal lavoro, in questo soleggiato e ventoso venerdi, monterá su una macchina bianca e si avvierá in direzione sud verso posti giá noti. Non sará sola in questo fine settimana importante e soleggiato.

Chi sá se leggerá questa nota dal suo telefono seduta guardando il mare......

Ma Anselmo continua a chiamare per raccontarmi cose che non dovrebbero piú interessarmi......almeno fossero utili.

Nota:
Bozza idea inizio del testo

domenica 1 marzo 2015

Una candela, un ricordo

Illumina davanti la tomba di S. Chiara, riporta alla vita il ricordo di una persona che ho giá ringraziato e che porto con me in quanto parte indissolubile della mia vita.
Una preghiera é volata in alto.

venerdì 27 febbraio 2015

Il gallo Malcontento

C'era una volta un gallo, molto bello e prestante, fiero e ricoperto di piume brillanti.
Dava al contadino delle belle covate di pulcini da rivendere al mercato facendo un sacco di soldi, quindi veniva trattato con tutti i riguardi e circondato da tante galline.
Il gallo pero' si sentiva solo, non si sentiva pienamente compreso dalle sue galline e trovava spesso in loro difetti insopportabili.
Quando era riuscito a dare un bel cesto di pulcini al contadino, iniziava a trovare insopportabile la gallina che li aveva covati. Iniziava quindi ad ignorarla e poi a parlarne male con un'altra gallina, magari mostrandosi nel suo splendore ed apparendo affascinante; cosi che la nuova gallina si innamorava pazzamente di lui e lo compativa per la situazione incresciosa nella quale il povero gallo si trovava con l'altra. Alla fine il gallo abbandonava la vecchia gallina per la nuova e creava una nuova covata.
Di questo il contadino era fiero perche vedeva un gallo attivo e forte.
Il pollaio pur essendo fatto di tante galline era comunque un ambiente ristretto; fatto due volte il "giro" delle galline le stesse iniziarono a chiamarlo "Malcontento" e non gli credevano piu.
Alla fine non fecero piu pulcini con lui!!
Cosi che il gallo "Malcontento" inizió a lamentarsi per un motivo vero, era rimasto solo; inoltre il contadino non era piú contento come una volta ed inizió a prenderlo in giro dicendogli che il forno lo aspettava perché era un gallo buono a nulla.
Fú cosi che il gallo divenne tristissimo veramente ed un giorno sparí dal pollaio. La cosa buffa fu che alle galline pareva strano non sentire le sue lamentele......

domenica 22 febbraio 2015

Il Saggio disse......

Il Saggio disse ..........

Non si riesce a vivere pienamente una vita da soli ma devi accompagnarti ad una persona, non al ruolo che essa ricopre per te, moglie, madre dei tuoi figli o amante, ella deve essere tutto e niente ma sempre se stessa.

martedì 17 febbraio 2015

Primavera

Si avvicina, si sente dal tepore dei primi raggi del sole nascente e dagli arancioni caldi e bruniti di quello morente, in questi giorni sempre piu luminosi, dove i bambini iniziano a ridere correndo dietro un pallone sui prati di un verde splendente.
La brezza non é più un vento gelido e sorregge gli aquiloni colorati nel cielo azzurro chiaro.
L'inverno mordera ancora ed imbiancherá di nuovo ma la gioia della primavera é giá rinata.

lunedì 16 febbraio 2015

La Barchetta di Carta ed i casi della vita- capitolo 3

Non riusciva a capire come potesse essere così grande il mare, solo il cielo lo superava in vastità.
Così grande è il mare come i casi della vita.
La nostra barchetta, si adagiò lievemente sulla sabbia e lì rimase per un bel pò, finchè un bambino non si avvicinò. Aveva un bastone in mano e disegnava nella sabbia, grandi cuori per la sua mamma che era lì vicino; raccolse la barchetta e capì che c'era scritto qualcosa ma visto che non sapeva leggere la portò alla mamma.
La mamma, una bella ragazza mora la prese sorridendo dalle mani del bimbo ed iniziò a leggere; man mano che leggeva il suo sorriso si spegneva ed improvvisamente una lacrima comparve sul viso; fù un attimo fugace quello in cui il bimbo vide una smorfia di rabbia nel viso della sua mamma, giusto il tempo della donna per scagliare la barchetta nuovamente in mezzo al mare!
"Mamma, no! Perché?"

"Ci sono cose che non si possono comprendere e che è meglio non ricordare........."

"Mamma io mi ricordo di chi mi ha fatto male ma sopratutto di chi mi vuole bene; sarò anche piccolo e posso non capire ma ho chi voglio bene sempre in testa.......sarò anche piccolo ....ma voglio capire"


Barchetta....continuò sconsolata il suo viaggio.....senza una risposta anche se c'era ed era ben chiara, a quello che era capitato. Perché in fondo una risposta c'è sempre, si deve a noi stessi ed a volte anche agli altri, solo che è difficile ammettere di sbagliare, specie se non sappiamo leggere dentro noi stessi.

sabato 14 febbraio 2015

Il seme

Il sole schianta la terra ma tu resisti,
l'acqua la scioglie e la dilava
ma tu vai più a fondo,
il freddo la rende dura e la spacca
ma la vita in te non cede.
Mio caro seme tu sei il miracolo
della mia esistenza ed in te
c'é la forza e la pazienza
dell'albero che sfida il tempo
e le avversitá per dare ed accogliere.

Oggi

A tutti coloro che amano e lo fanno senza compromessi, oggi é un giorno come gli altri, perché chi ama lo fa ogni giorno ed ogni giorno é speciale. Dite "ti Amo" con forza guardando negli occhi e con decisione.
A tutti coloro che ricevono e non ricambiano con tutto se stessi questo Amore, non siate ipocriti con un facile"anch'io"; il minimo che gli dovete é l'onestá e non una bugia di convenienza. Chi non mente avrá doni inaspettati per tutti e due.


martedì 10 febbraio 2015

Meriggio e Domani

Meriggio che allunghi le ombre di questo giorno,
come la palpebra che chiude l'occhio
con la forza del peso del giorno,
allevia la mia anima dai pensieri di oggi
e caricala dei sogni che accompagneranno la mia notte.
Domani, ti intravedo tra i raggi riflessi nelle gialle nuvole di questo caldo tramonto.
Ti attendo sospinto dalle mie aspirazioni e desideri senza illudermi in false gioie o incoerenti provocazioni dell'animo altrui.

mercoledì 4 febbraio 2015

Mi guardava cercandosi.

Dritto negli occhi, al di là del contatto fisico, cercando tramite loro nei reconditi meandri della mente.

Il nostro corpo è limitato nell'espressione di quanto abbiamo dentro ma questo non è il solo limite; la non coscienza di se stessi è la prima causa di infelicità (possiamo dire il non sapersi leggere), perché ci porta a cercare negli altri quello che in realtà dovremmo aspettarci da noi stessi.
Nella migliore delle ipotesi equipariamo gli altri a noi stessi e ci proiettiamo in loro; dunque molto frequentemente i difetti ed i limiti che troviamo negli altri sono un gradiente dei nostri ma tendiamo ad ingigantirli; non accettando i nostri difetti, ci rifiutiamo e diventa insopportabile quando li ritroviamo negli altri.
Non a caso è difficile trovare una coppia felice quando i due si somigliano specie se hanno rinunciato ad accrescersi nel confronto, senza questo la loro unione rappresenta soltanto l'esaurimento di un copione inconsciamente scritto. Dunque, il risultato di una situazione del genere non varia molto dal litigio continuo alla totale assenza di comunicazione ed appiattimento personale; in entrambi i casi stiamo parlando di morte interiore.
Cercate sempre di capire quando qualcuno vi guarda negli occhi cercandosi, perché dovrete fargli capire che troverà voi e non altro, nessun sogno idealizzato o coerenza alle aspettative createsi; se poi non siete di suo gradimento.....bhè....amici come prima e poi ognuno per la sua strada.

lunedì 2 febbraio 2015

Per i bambini far volare un aquilone è un sogno, quasi una magia.
Li potrebbero far volare in qualsiasi condizione perché vogliono che i loro sogni si realizzino a prescindere da quello che potrebbe accadere ed a costo di vedere l'aquilone rotto, tanto lo costruirebbero nuovamente ancora più bello e scintillante.
Sarebbero capaci di farlo volare anche di notte, senza riuscire a vederlo.
Se gli domandi "Ma cosa fai?!? Non si vede l'aquilone di notte."; ti risponderebbero che non importa, tanto prima o poi la luna lo illuminerebbe e lo farebbe scintillare e poi lo sentono tirare forte.....quindi il loro sogno stà volando anche se non lo vedono.
Niente è più determinato di un bambino con il suo sogno in mano; niente è più crudele di un adulto che vuol far crescere un bambino a tutti i costi.
Se conoscete un adulto che adora far volare gli aquiloni insieme a voi...bhè...tenetevelo stretto e sarete felici.

lunedì 26 gennaio 2015

La Forza vera

Stasera qualcuno a cui voglio molto bene mi ha detto che non capisco cosa ha dentro ed il motivo per cui si comporta in un certo modo.
Gli ho risposto che sapevo benissimo; nonostante il mio comportamento capivo le emozioni che provava, con lo stesso dono o condanna che mi è stato fatto, l'empatia ed il ricordo.
Gli ho risposto:
"Lo so' benissimo. E' la paura di cadere nel vuoto, è la paura di galleggiare in un mare in tempesta non sapendo nuotare, con qualcosa che ti trascina sul fondo, è la sensazione di essere in mezzo alla folla quando gridi aiuto e nessuno sembra sentirti o vederti.".
Capiterà a tutti prima o poi.
Non tendete la mano per salvare dal vuoto, non gettate la ciambella per evitare che affondi, ignorate i pianti; è l'unico modo vero per salvare e non condannarsi allo stesso tempo.

domenica 25 gennaio 2015

Borsa birichina

Ma che bella e che carina,
questa borsa birichina;
un oggetto assai bramato
dentro di lei ho ritrovato.
Un ricordo delicato
ma anche forte e profumato
in quell'oggetto si cercato.
Cara borsa colorata,
tu sei stata fortunata
a celare dentro te
quella cosa parte di me.
Son curioso e assai deciso
a guardare oltre bordo
del tuo ampio gran sorriso,
per cercare e ritrovare
quel che non voglio abbandonare.
Tu sei furba e birichina
ma pure amica o mia cara
borsettina.

venerdì 23 gennaio 2015

Riflessione di vita

Quasi tutti comprendiamo perché le cose hanno un inizio ma sono molto pochi quello che riescono veramente a comprendere perché le cose finiscono.
Costoro spesso riescono a guardare più avanti degli altri ma tale peculiarità rappresenta un peso e non un reale vantaggio se non si è sufficientemente saggi.

lunedì 5 gennaio 2015

Alito della serenità

Lieve scende
deciso e candido,
porta gli odori,
di neve, di erba,
di fiori, di terra.
Non è un vento
e neppure una brezza.
E' la serenità del ricordo
delle cose date in felicità.
Nulla potrà cambiare
la gioia del donare.
Gli animi forti non mutano,
il significato dei gesti compiuti
è serenamente impresso dentro di loro.
L'Alito di serenità si stende,
sospinto dalla gioia della vita
percepita nel volgere lo sguardo
a futuri così parzialmente noti.

sabato 3 gennaio 2015

Preghiera di protezione

I frutti dell'incoerenza uccidono gli innocenti.
Salva la bambina che si erge su di un piedistallo di falsa saggezza e finta conoscenza, perché esso a lungo non bloccherà l'ingresso della tana di Colpa e Tentazione.
Quello che si crede agli occhi altrui non possa essere compreso è già stato studiato e per questo Amore si getterà sempre nel dirupo per salvare.
I veri Saggi sanno trasformare il proprio dolore in conoscenza.

Amen.