mercoledì 31 dicembre 2014

Preghiera al 2015

Ti prego anno nuovo portami quanto chiedo:

- Qualche problema, in modo che non mi annoi ed impari cose nuove.
- Qualche acciacco, così che senta il bisogno di muovermi.
- Qualche antipatico, in modo che possa provare la mia empatia ed impari a conoscere le persone.
- I soldi precisi, in modo che non faccia pìù il passo più lungo della gamba.
- Qualche attesa, in modo che possa trovare il tempo per riflettere.
- Un po di sfiducia negli altri, così che non mi deludano.


Buon 2014, ti saluto e ti ringrazio per tutto quello che mi hai insegnato.



Filastrocca per l'anno nuovo

Nuovo anno che farai?
Chi sa cosa porterai!

Influenza e raffreddore,

un sorriso a tutte le ore,

gente nuova e gente persa,

forse il vento che mi sferza.

Ma che cosa insegnerai?

Che la vita in tutti modi

è si bella ed assai preziosa

come l'innocenza di un bambino

nella mano al suo fratellino.

Cosa chiedere

Sta terminando il 2014 e come tutti gli anni sembra necessario fare un bilancio.......

Non lo fate.
La vita è un continuo divenire, come una scala che scalate man mano che la costruite.

Cosa vi aspettate dal prossimo scalino?

Personalmente di poterlo costruire sulla coerenza degli altri, oltre che della mia.
La perplessità nasce dal fatto che chi è incoerente non si rende conto di esserlo e lo negherà con tutto se stesso o lo ammetterà solo parzialmente.
L'unica soluzione è imparare a mettersi nei panni degli altri prima di intraprendere una scelta e pensarci molto.

Quindi Auguri a tutti, vicini e lontani ma sopratutto a chi rimane nel cuore.

venerdì 26 dicembre 2014

Un ringraziamento profondo Eric Berne

Sento di dover qualcosa e dover ringraziare,  anche se in via postuma, una persona che con la sua opera è riuscito a dare una spiegazione a cose che sapevo ma non riuscivo a definire completamente in via razionale,  nella relazionalitá tra gli individui che mi circondano ed hanno influenzato pesantemente la mia vita.
Esiste un perché nelle azioni e nei sentimenti delle persone, se vogliamo veramente aiutare qualcuno è fondamentale conoscerlo.
Un grazie Eric Berne ed a tutti coloro che seguono la sua strada.

giovedì 25 dicembre 2014

Liberta

Finalmente.....
Il mio compito é finito, quello che doveva accadere é successo.
Molti mi accusano di manipolazione; in realta si tratta di condurre le persone sulla strada giusta e di donare una carezza di vita. Che gli uomini credano pure alla completa autodeterminazione, non sono soli a decidere.

Regolare un piccolo ingranaggio puo modificare il funzionamento di una gigantesca macchina.

Ogni vita ha un senso, ogni morte ha un significato anche quando appare assurda.

Un caldo abbraccio alla bambina che ho protetto, ora posso volare......

Addio Luce.

mercoledì 24 dicembre 2014

Il mio albero di Natale

È un rito vero e proprio quello della preparazione dell'albero di Natale.
C'è un certo senso di dejavu quando lo facciamo ed uno strano senso di malinconia quando lo smontiamo.
La cosa interessante è che tutti gli anni proviamo a farlo più bello e ricco, riempiendolo, in questo modo, di significati profondissimi.
Non è meramente un oggetto compensativo però,  è in realtà un contenitore, una scatola "magica" destinata a raccogliere quello che è il nostro Vissuto interiore in termini di passato ed aspettative. In realtà una sorta di totem sotto il quale raduniamo i "premi"per essere stati più o meno buoni.
Il passato invece si rianima dai ricordi derivati dal gesto con il quale appendiamo una pallina;  ogni addobbo è un ricordo di infanzia o un sentimento provato. Ricordiamo i genitori,  tutto quello che hanno rappresentato per noi ed inevitabilmente quando quel ricordo ci attraversa la mente,  noi ci proiettiamo nei nostri figli con gli occhi dei nostri genitori.
L'Albero però è anche un ricettacolo di tempi recenti per la nostra mente e quando lo facciamo "ripassiamo" l'ultimo anno, stendendo un bilancio.
Possiamo affermare che addobbare l'albero, per coloro che si sanno leggere dentro e sono consci delle loro emozioni e sentimenti è un'impresa che difficilmente lascia indifferenti.
Per quanto mi riguarda, anche se non particolarmente addobbato,  l'albero di casa mia è pieno di passato remoto ma stracolmo di quello recente e finché attacchero un piccolo omino di terracotta tipo "pan di zenzero", con il sorriso sulle labbra mi posso ritenere in libertà e cosciente.

Un augurio sincero a tuti coloro che Amo e non smetterò mai di abbracciare nel mio cuore.

mercoledì 17 dicembre 2014

Il Principe rospo, la Principessa ed il muro

C'era un volta....

.....un rospo bruttissimo che era stato un principe.
Viveva nel mondo di fiaba di Prato Fiorito, pieno di fate bellissime e streghe cattive; non che le fate fossero buone, anzi spesso erano proprio capricciose.

Il Principe rospo, abitava nello stagno del giardino di Re Fato ma non si era mai fatto notare perché si vergognava moltissimo.
Un giorno sentì avvicinarsi la voce di una delle figlie di Re Fato e lui si nascose dietro un sasso.

"Accidenti, come posso fare? Mio padre mi vuol maritare per forza ad un principe ma io non voglio! Voglio ancora essere libera e vedere il mondo, fare amicizie ed imparare cose.......non voglio rinchiudermi in un castello ad aspettare mio marito che torna dalla caccia!" disse a voce alta.
Continuò a lamentarsi per un pò mentre il principe rospo si teneva nascosto.
Questa scena si ripete per molti giorni ed il principe Rospo rimaneva ad ascoltare interessato.

Un giorno la principessa arrivò e cominciò a piangere senza dire parola.........

Il Principe Rospo rimase un pò in silenzio, poi sapendo che non lo avrebbe mai distinto in mezzo a tutte quelle piante iniziò a parlare.

"Mia cara principessa, cosa è che ti affligge? Sei forse costretta a fare qualcosa che non vuoi fare?"

La principessa rimase spaventata ma poi risposte con voce flebile.

"Si mio padre vuole che domani incontri il principe Sandro al quale mi vuol maritare. Ma io non voglio; è una persona odiosa che pensa solo alle forme ed ai modi di fare, inoltre è un maligno che parla sempre male degli altri."
"Ma tu chi sei?"

Il principe rospo prese coraggio e si mostrò lasciando la principessa perplessa e sbigottita.

"Mia cara principessa, ho sentito le tue lamentele nei giorni scorsi e comprendo il tuo disagio. Sò che non puoi fidarti di uno sconosciuto rospo parlante ma ti prego mettimi alla prova.".
"Se vuoi evitare di piacere al principe Sandro devi comportarti come lui; cerca di essere molto formale e quando sarete da soli sparla di chi hai a cuore. Vedrai che lo intimorirai perché in te vedrà riflesso se stesso."

La principessa ascoltò con attenzione ed il giorno dopo seguì il consiglio del Principe Rospo.

Il principe Sandro rimase inizialmente affascinato dai modi formali della Principessa ma quando rimasero a passeggiare soli nel giardino dopo un'ora di confidenze, si congedò in tutta furia.

La principessa da quel momento andò a trovare tutti i giorni il Principe Rospo ed iniziò una stretta amicizia. Lei raccontava tutte le avventure che viveva e le sue aspirazioni mentre il Principe Rospo la riempiva di consigli e gli raccontava cosa avrebbe voluto fare se fosse tornato principe.
Inoltre, grazie ai consigli del Principe Rospo, la principessa riusciva ad allontanare tutti gli altri Principi.

Dopo un lungo periodo la principessa si rese conto che non riusciva a staccarsi dal Principe Rospo, mentre lui si rendeva conto che avrebbe voluto condividere tutte le cose che gli raccontava la principessa. In parole povere si erano innamorati........

Si erano innamorati di quello che uno riusciva a dare all'altro e presto venne il giorno in cui si dichiararono.

"Mio caro amico rospo devo ammettere che non riesco a fare a meno dei tuoi consigli e la tua presenza mi rende calma e sicura.......  Inoltre non sono serena quando sono lontana da te........provochi qualcosa in me che non riesco a placare se non standoti vicino e non potevo fare a meno di dirtelo, perché diversamente sarei esplosa."

"Mi lasci senza parole mia cara; non me lo sarei mai aspettato...... Devo ammettere che quello che dici vale pure per me; non ho potuto fare a meno di aiutarti e venirti incontro quando avevi bisogno ed ora la tua assenza mi addolora."

Dunque la principessa si avvicinò dolcemente al principe e disse:

"Credo sia arrivato il momento di darci un bacio......e forse tu diventerai nuovamente un principe...".

Il rospo tentò di ritrarsi ma non fece in tempo e così i due si baciarono.

La principessa riaprì gli occhi ed il rospo era ancora lì......

"Eh no!! Mia cara principessa credi che sia così facile!"

"Ma Principe Rospo io tengo tantissimo a te! Dimmi cosa devo fare per renderti di nuovo un principe......."

Essendo un mondo magico i principi e le principesse non avevano vita facile, streghe e fate birichine erano moooooolto furbe.

"Mia cara.......l'anatema che mi è stato lanciato da quella stregaccia diceva questo:  Sarai rospo fintantoché chi ti ama veramente non sarà capace di farti male fino ad ucciderti!"

La principessa rimase di sasso......avrebbe dovuto uccidere il rospo per poterlo vedere nuovamente principe!!!

"No, NO!! non posso farlo, non posso ucciderti per poterti ritrovare!"

Il rospo con calma disse alla principessa:
"Ha senso la mia vita se non posso completarla? Ha senso vivere così? Ora che ti ho trovato, cosa dovrei fare?"
"Se non riuscirò ad essere me pienamente, insieme a te dovrò vivere una vita a metà, senza alcun senso pieno.......e non sarà vita......come quella che ho vissuto fin ora in mezzo ad alghe ed insetti, accontentandomi di darti dei consigli ed amandoti dentro me stesso."

"Ti prego cara.....prendimi nella tua mano..."

La principessa, in lacrime lo sollevò lentamente e con delicatezza.

"Ora Amore mio, stringimi e scagliami con tutta la tua forza sul muro del castello..."

"No, ti ucciderò così, Principe Rospo!"

Il Rospo guardò negli occhi la Principessa e disse:

"In qualsiasi modo, uccidendomi mi salverai..........lanciami!".

Il forte rumore sordo fece alzare in volo tutti gli uccelli del giardino.

Da quel giorno, tutti gli anni la principessa portava una corona di fiori al piccolo altare incastonato nel muro.
Poi girandosi guardava negli occhi l'uomo che aveva accanto e che la osservava pieno di meraviglia:

"Se non fosse stato per lui......io non avrei mai trovato te........" e così dicendo lo baciava.


martedì 9 dicembre 2014

Vento birichino

Vento birichino, fai raffreddare il mio bambino.
Vento bricconcello,  dove hai messo il mio cappello?
Vento profumato, nel tuo alito la vita mi hai portato.
Vento delicato, il viso mi hai accarezzato.
Vento arrabbiato,  il mio animo hai turbato.
Vento mio fratello, porta la mia voce a chi condivide il mio fardello.
Vento Amore mio, insieme a te ci sono io.
E se qualcuno mi ha dimenticato,  che il ricordo gli sia portato.


lunedì 8 dicembre 2014

Grazie a tutti

Ringrazio tutti coloro che mi stanno leggendo.

Stati Uniti, Germania, Russia, Francia, Polonia ed Italia; un grazie sentito, perché vuol dire che riesco a trasmettere qualcosa ed è quello che mi proponevo.

Riuscire ad emozionare, anche poco, le persone e "raggiungerle" in qualche modo è estremamente gratificante.

Spero di potervi dare qualcosa di più in questo periodo natalizio, mi impegnerò al riguardo magari con qualche foto inserita nelle favole e poesie.

Se avete dei figli, cercate sempre la gioia nei loro occhi; ricordatevi che i loro occhi sono lo specchio della vostra anima. Se non ne avete, pensate a chi vi ama e ricordate che non siete soli.
In qualsiasi caso, fate gli altri partecipi della vostra gioia, anche se non gli importa niente........

L'importante è non fare come gli struzzi e nascondere quello che abbiamo dentro; anche se doloroso è pur sempre un dono. Magari serve a tirare fuori gli artigli.

Si combatte sempre............sempre coerenti con se stessi.

Grazie.

martedì 2 dicembre 2014

Ho già scritto di luoghi che danno serenità.
Questo è uno di quelli, a prescindere dai ricordi che racchiude.


Qui tornerò sempre per pensare in solitudine e scrivere.


La nuvola ed il mare

La grande nuvola si posò alta sopra il mare nella notte buia.

"Hey amico mare! Cosa fai?"

Lui rispose: "Placido rifletto in mille gioielli la luce della luna. Ma mi annoio."

"Pure io mi annoio, il mio amico vento è sparito. Chi sà dove si è cacciato, non stà un attimo fermo!"


Dopo un poco di silenzio, il mare iniziò a dire con fare sornione.
"Ho voglia di rompere questo silenzio, ho bisogno di un pò di confusione......."

Nel dirlo il tono della sua voce si fece scherzoso e con un riflesso di luna fù come se avesse strizzato l'occhio alla nuvola.

Allora cominciò ad ondeggiare, più forte e sempre più forte.
La nuvola si gonfiò tutta ed iniziò ad emettere lampi.

"Dai dai! Facciamo una tempesta, un temporale, facciamo confusione!", dissero tutti e due insieme.

Il mare spumeggiò e si agitò tutto, con le onde che diventavano schiuma e schizzi sugli scogli, il suo ruggito si sentiva da lontano "Woooosshhhh, Splash, Wooooshhhhh".
Dal canto suo la nuvola emetteva fulmini e grandi scrosci di acqua con tuoni potentissimi. "Kabooomb!! Scrakkkkkk, booooooooom".

Fù così per tutta la notte e chi guardava da lontano pensava "Povere navi che incappano in quel temporale!".
Ma il mare e la nuvola erano stati molto attenti a non fare male a nessuno; perché quella era una finta lotta, come due amici che si azzuffano per gioco e non si fanno male.

La mattina dopo erano esausti.
"Abbiamo fatto una bella festa stanotte!", disse nuvola con voce fiacca.

"Si", disse il mare. "Ed ho deciso di lasciare dei regali sulla battigia a chi oggi, in questa alba, vi farà una passeggiata".

La spiaggia era ricoperta di meravigliose conchiglie e sassi coloratissimi.

Quando due amici, si divertono con il cuore, non possono che venire cose belle.