domenica 10 maggio 2015

Le stelle nel bosco

Era sempre stato un bambino curioso ed a nulla valevano le raccomandazioni di sua madre: "Se ti allontani troppo un giorno ti perderai!".
E così fu, come succede sempre a chi per troppa intelligenza e poca saggezza, vuol dissetare i propri desideri.
La farfalla volava nella luce colorata del tramonto,  dipinta di arancione si avvicinava al verde scuro e profumato del bosco; dietro di lei Carlino ipnotizzato dal suo sbattere le ali.
Fu un attimo, la farfalla si infilò in un cespuglio di rovi e volò in alto tra le fronde di una quercia.
Carlino si punse tra i rovi dove lo aveva condotto la farfalla ma il dolore lo destò e la prima cosa che gli venne in mente fu: "Come fa una cosa così bella a vivere in un posto così tetro?".
La seconda cosa che gli venne in mente fu: "Accidenti non riesco a trovare il sentiero. ........".
La terza cosa che gli venne in mente fu: .....nulla..... perché era spaventato! !
La tenue luce filtrava tra le fronde sempre più bassa e fioca, tinta di rosa e bianco.
La Mamma sicuramente si stava già preoccupando pensò Carlino, doveva provare a ritrovare il suo sentiero ma da dove?
I colori della farfalla ed il suo incedere lo avevano completamente assorbito;  provò a seguire quelle che credeva le sue impronte ma proprio quando riuscì a scorgere Sirio nello scuro cielo di Maggio si rese conto che quella non era altro che una radura.  Fu allora preso dallo sconforto e pianse, pianse perché si sentiva solo ed aveva paura,  pianse perché nessuno lo avrebbe riparato dal freddo che iniziava a sentire,  pianse perché non sapeva se qualcuno lo avrebbe trovato.
Guardò il cielo e Sirio era la stella più brillante tra le 1000 e 1000 che vedeva.
Tra i mille rumori che provenivano dalla macchia scura del bosco,  gli scricchiolii ed i versi degli uccelli, Carlino confidò nella muta luce delle stelle.
Ai suoi occhi pieni di lacrime parve che le stelle del cielo si accendessero anche accanto a lui, Piccoli punti luminosi si accendevano e spengevano sempre più vicini e sempre di più. Poi nella coltre di stelle vanescenti vide un buco, lo scrutó e vide una striscia chiara rispetto a tutto il nero del bosco; un sentiero.
Non poteva fare altro, perso nel nulla in un posto sconosciuto, nel buio totale se non per le stelle in cielo e quelle in terra, si buttó nel nuovo sentiero.
Di li a poco smise di piangere e vedeva piú nitide le piccole luci; erano lucciole quelle che gli avevano indicato il sentiero! Tutto il bosco ne era invaso, un accendersi e spegnersi continuo, ritmato da cadenze precise, Carlino era nuovamente ipnotizzato.
Ma questa volta non venne ingannato dalla bellezza, fu invece condotto proprio davanti casa!
Apri la porta e trovó la sua mamma che lo abbracció subito. "Mi ha fatto preoccupare tantissimo! Ho pregato tutte le cose nelle quali ho creduto! Dal signore del cielo alle ninfe del bosco, dai Santi alle stelle del firmamento."
"Mamma credo che le stelle piú di ogni altre ti abbiano ascoltato.....".
In quella valle ed in quel bosco non si ricorda vi siano mai state cosi tante lucciole come quella notte senza luna, dove Sirio brillava come per la prima volta in mezzo alle sue sorelle.




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