La mia vecchia casa natia; mio padre che dalla porta di ingresso mi guarda e poi si allontana uscendo.
Ti guardo sdraiata di traverso sulla poltrona, raggomitolata con la testa sul bracciolo; guardi stanca ed assonnata, intorpidita dalla melanconia.
Ti accarezzo il viso e baciando la guancia cerco il tuo profumo; cambio stanza e mi giro a guardare da lontano. ......chiudi gli occhi e dormi. Io fisso la tua immagine.
Mi sveglio e ti sento ancora con me.
Grazie per avermi cercato.
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