giovedì 23 ottobre 2014

Barchetta e Bruno - 2 capitolo -

Sono inutili le membra placide se l'animo scalpita.
Questo pensava la barchetta mentre le onde birichine la spingevano. Ancora nessuno l'aveva raccolta per poter leggere quello che c'era scritto.
Era molto che navigava spinta dal mare, senza dover far niente e tutto la metteva in agitazione, quando all'orizzonte vide un barca, una barca vera!
La corrente la spinse proprio lì........
Due grosse mani rugose e callose la presero e due occhi azzurri più del cielo la fissarono da sotto le sopracciglia bianche come la neve, sormontate da tante rughe.
"Accidenti come sei vecchio!", pensò.
Bruno posò la barchetta accanto la canna da pesca e la cassetta degli attrezzi; iniziò a squadrarla e fece un'espressione stupefatta.
"La carta ha resistito all'acqua ed alla salsedine! E l'inchiostro non si è sbiadito, come è possibile! Sembra magica; sarà una di quelle nuove diavolerie chimiche........".
Iniziò a leggere  tutto quello che era scritto nella barchetta e la sua espressione, nonostante le rughe di quell'enorme viso spigoloso, cambiava ogni riga. Iniziò a ridere di cuore, poi divenne serio ed il suo sguardo si perse nei ricordi....poi la lacrima......poi di nuovo un sorriso. Le speranze dei ragazzi e quel sentimento, che ora non mi sento di nominare,  avevano acceso qualcosa in lui.
Bruno cercò furiosamente una penna in cambusa e quando l'ebbe trovata stese la barchetta con delicatezza su di un piano. Avrebbe potuto riempirla con pensieri di una vita ma per rispetto, scrisse solamente una frase.

"Quello che viviamo realmente è quello che sentiamo con il cuore. Al mio Amore che fù e che mai morirà dentro di me."

Piegò nuovamente la barchetta, ora riempita con un pensiero nuovo e la mise in mare, con animo sereno sapeva di aver fatto qualcosa per qualcun'altro..........

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